Le tensioni al cambiamento della forma distretto

Le tensioni al cambiamento della forma distretto
Le tensioni al cambiamento della forma distretto Analisi di cinque percorsi di crescita territoriale
Le tensioni al cambiamento della forma distretto Analisi di cinque percorsi di crescita territoriale

I Comitati Locali Unicredit di Treviso, Padova e Venezia, di Udine e Pordenone e di Vicenza hanno promosso un’indagine parallela su quattro distretti classici del Nord-Est: il distretto del mobile e del legno della Sinistra Piave, il distretto del mobile di Pordenone, il distretto della sedia di Manzano e il distretto dell’oro di Vicenza (a cui si aggiunge quello della meccanica di Samorin in Slovacchia).
Il tema è tornato ad essere di forte attualità in tempi recenti, tanto da esser fatto oggetto di iniziative specifiche nella Legge Finanziaria 2006 e nei provvedimenti di alcune regioni italiane.
La verità è che al di là del dibattito sul declino e sulle inadeguatezze del Paese, l’economia reale risulta essere sotto sforzo quotidianamente per poter trovare la soluzione di un’equazione complessa: quella che deve mettere in gioco i risultati sino ad oggi ottenuti per declinare una modalità di sviluppo più complessa e difficile rispetto al passato. Per questo è importante abbandonare gli schemi troppo generali di interpretazione e scendere nella realtà di tutti i giorni per cogliere le percezioni e gli orientamenti degli operatori e soprattutto la tensione al cambiamento che essi manifestano, trasformando gradualmente sia la forma-impresa sia la forma-distretto.
L’operazione è servita a individuare alcuni punti comuni di convergenza nelle dinamiche evolutive di distretti diversi, che mettono – tra l’altro – in rilievo una logica di maggiore centralità delle imprese rispetto al distretto ed un’evidente polarizzazione delle medesime. Le aziende cercano ormai la propria filiera vincente, ovunque questa si trovi, dentro o fuori territori distrettuali. Mentre sono ormai destinate a giocare partite diverse e ad ottenere risultati differenti a seconda della loro capacità di cavalcare il ciclo estremamente selettivo che stiamo vivendo e di rivedere la loro struttura e la loro organizzazione oltre che il loro posizionamento esterno.
Gestire la diversità di situazioni e quindi un’articolata segmentazione delle imprese e dei distretti è un compito che fa di conseguenza capo a quei soggetti che si pongono l’obiettivo di accompagnare le trasformazioni in corso. Anche quelle innovative e originali come il distretto di Samorin in Slovacchia, che sta sperimentando una “internazionalizzazione di sistema”, in grado di permettere anche alle piccole imprese di radicarsi con successo in territori e in mercati nuovi.