Liberare la forza dell’età matura/2001

Liberare la forza dell’età matura/2001
A cura di Nadio Delai (Ermeneia) Editoriale Cinquanta&Più Srl, Roma 2001
Essere Anziano Oggi segna annualmente la riflessione sulle condizioni, il ruolo e l’immagine dell’“anziano vitale”

Essere Anziano Oggi segna annualmente la riflessione sulle condizioni, il ruolo e l’immagine dell’“anziano vitale”, al di fuori dello stereotipo che dipinge le persone in là con gli anni come indistintamente deboli, fragili e da assistere. Mentre la maggior parte si trova in condizioni decisamente buone o discrete sia sotto il profilo della salute sia sotto quello delle condizioni economiche, ma soprattutto per quanto riguarda la voglia di vivere e di fare.
Il Rapporto del 2001 (“Liberare la forza dell’età matura”) esplora due ambiti importanti della terza età.
Il primo riguarda la forza economica del soggetto anziano che non solo consuma per sé, ma permette atti di spesa quotidiana e di investimento ad altre generazioni cioè ai figli, ai nipoti, ai fratelli, ecc., attraverso aiuti economici diretti, attraverso regali consistenti, attraverso la messa a disposizione del proprio tempo.
Il secondo ambito concerne le attese e i bisogni degli anziani vitali nei confronti del soggetto pubblico (Stato, Regioni od Enti locali), ai quali viene esplicitamente richiesto un sostegno adeguato per poter esercitare un’ampia responsabilità del soggetto anziano verso se stesso e verso gli altri.
L’analisi è stata condotta attraverso un questionario articolato, somministrato direttamente a più di 1.300 anziani, con il coinvolgimento diretto delle strutture associative di 50&Più Fenacom.
I risultati sottolineano l’esistenza di un anziano avente caratteristiche di robusto “consumatore esteso e/o silente”, perché contribuisce con le risorse a realizzare spese di altre generazioni, specie più giovani; ma evidenziano anche una domanda di politiche di “promozione” e non di pura “assistenza”, per poter garantire all’anziano una piena cittadinanza nei fatti e non solo nei principi, liberandolo dalla prigionia di essere tradizionalmente considerato come “categoria protetta”.