Il Rapporto Ospedali & Salute/2011 continua a svolgere la sua funzione di presidio culturale per quanto riguarda lo sviluppo dei servizi ospedalieri del nostro Paese. Si tratta di un ambito particolarmente importante nel quadro delle azioni di tutela della salute dei cittadini, a cui fa capo il 55% della spesa pubblica per la sanità, con una rete complessa di istituti e di attività cui accedono ogni anno all’incirca 14 milioni di cittadini e in cui operano 650 mila addetti.
Si ricorda che l’obiettivo del Rapporto è quello di mettere annualmente sotto osservazione una realtà in costante trasformazione, in modo da offrire agli operatori, ai decisori e alla pubblica opinione analisi e riflessioni che investono sia le modalità con cui vengono svolti i servizi ospedalieri sia le modalità con le quali i cittadini richiedono e valutano questi ultimi.
La struttura consolidata del volume (basata sull’illustrazione dei fenomeni più importanti dell’anno, su un’indagine congiunturale delle relazioni che intercorrono tra le famiglie e l’ospedalità, nonché sulla predisposizione dei consueti indicatori statistici) è stata arricchita quest’anno da un’indagine apposita su poco meno di 200 strutture private accreditate e non accreditate.
In particolare, nell’ambito dell’illustrazione dei fenomeni più importanti dell’anno, sono stati calcolati i tassi di inefficienza implicita che caratterizzano la gestione degli ospedali pubblici, provvedendo a calcolare tale indicatore sulla base dei dati più aggiornati non solo per le 15 Regioni a Statuto ordinario, ma anche per quelle a Statuto speciale oltre che per le Province Autonome.
L’analisi delle opinioni dei cittadini e di coloro che hanno effettivamente utilizzato le strutture ospedaliere ha approfondito inoltre un aspetto particolare: quello dei bisogni e delle attese delle famiglie nei confronti di servizi ospedalieri particolarmente mirati alle persone anziane, le quali richiedono non solo cure e interventi clinici all’interno delle stesse strutture, ma anche un’assistenza post-ricovero che si prolunga sul territorio. Ormai l’invecchiamento della popolazione richiede di trovare modalità nuove che permettano di realizzare un’effettiva e piena continuità assistenziale: e questo utilizzando al meglio un sistema misto pubblico e privato accreditato che i cittadini continuano a sottolineare essere la soluzione più adeguata perché mette a disposizione sul loro territorio l’intero tessuto ospedaliero disponibile.
L’insieme dei dati raccolti attraverso l’indagine congiunturale ha permesso anche di mettere a confronto con gli anni precedenti la qualità percepita delle prestazioni ospedaliere da parte delle famiglie, le quali mostrano una crescita lenta (anche se ancora non pienamente compiuta) della propria consapevolezza e capacità di scelta tra le diverse strutture a disposizione.
Infine sono stati aggiornati i tre indicatori sull’andamento dell’ospedalità italiana: l’indice sullo sviluppo di un sistema misto delle strutture di ricovero, l’indice di soddisfazione percepita da parte dei cittadini nei confronti dei servizi ospedalieri, nonché l’indice che misura la domanda di libertà di scelta degli istituti di cura da parte dei cittadini.
Inoltre sono state aggiornate le informazioni relative all’evoluzione delle strutture, delle attività, del personale e della spesa che danno un’idea, anno per anno, dello stato e dell’evoluzione della complessa “macchina ospedaliera” che opera nel Paese.
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